L’insight, ovvero l’intuizione che accende la lampadina.
L’insight (intuizione) è quel meccanismo che all’improvviso fa fare “click” nella mente di una persona e che spesso, grazie al coaching si riesce ad ottenere, nel momento in cui il coachee riesce a vedere le cose da un punto di vista differente da quello precedentemente utilizzato.
Differentemente dal problem solving dove la soluzione del problema è raggiunta tramite una costruzione analitica e consequenziale, l’insight avviene in un unico passo e compare inaspettatamente nella mente (Sternberg & Davidson, 1995) non del coach che ha il ruolo di sollecitare, ma del coachee, che assume egli stesso il ruolo di risolutore.
Affinché possa verificarsi l’insight è importante che il coach faciliti quanto più il coachee a tirare fuori i contenuti che necessitano per comprendere a pieno la questione, evitando di condizionare o comunque influenzare ciò che il coachee ha da dire.
Ricordiamo infatti che il compito più difficile del coach è quello di tirar fuori l’unicità e l’autenticità della persona, evitando di proporre le proprie soluzioni. Lo stesso Whitmore, definisce l’intervento di coaching come qualcosa che mira ad aiutare le persone ad imparare piuttosto che insegnare, attraverso un approccio facilitante.
All’interno di questo processo, nel momento in cui esce fuori in modo naturale il vissuto del coachee, il coach riuscirà a ridefinire e al tempo stesso parafrasare quanto emerge, permettendo la creazione di un nuovo significato, un nuovo punto di vista, che sarà in grado di generare un insight emotivo capace di portare la persona a vivere in modo diverso le esperienze da quel momento in poi.
L’insight emotivo assume quindi il valore di un’esperienza emozionale correttiva che genera cambiamento.